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Ailuromanzia

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L’ailuromanzia è una tecnica di divinazione molto antica, basata sull’osservazione dei comportamenti dei gatti e utilizzata soprattutto nella tradizione popolare e contadina. La parola deriva dal greco “ailuros” che significa “gatto”.  L’ailuromanzia veniva applicata soprattutto alla previsione del tempo atmosferico e costituisce un metodo divinatorio piuttosto rudimentale, ma affascinante.

Le origini di questa mantica sono lontane nel tempo: attraverso l’osservazione dei fenomeni naturali, si cercava di prevedere il futuro associando un evento al comportamento di un elemento naturale o di un animale. Come gli aruspici basavano le loro predizioni sull’osservazione del volo degli uccelli, così i comportamenti felini erano oggetto di osservazione e studio. I gatti rappresentano sin dai tempi più antichi il Mondo dell’Invisibile, sono animali carichi di  fascino e di mistero. In tutte le culture e presso moltissimi popoli il gatto è stato oggetto di considerazione e sacralità.

 Per gli Egizi molti animali avevano profonde valenze religiose e il gatto era il più amato animale sacro. Gli attribuivano molti poteri, era adorato e raffigurato in dipinti, sculture e incisioni. Chiamato da loro Myou o Matou, il gatto era sacro alla dea della fertilità Bastet, che era raffigurata con corpo di donna e testa di gatto.  Anche la dea Sekhmet, sorella di Bastet, era raffigurata con parti anatomiche feline. Il gatto condivideva con Bastet la fertilità e la chiaroveggenza, mentre con Sekhmet la preveggenza. L’uccisione, anche accidentale di un gatto, comportava la pena di morte e quando un gatto moriva, le persone a esso legate iniziavano un lungo periodo di lutto, caratterizzato dalla rasatura delle sopracciglia e dalla percussione di gong funebri per esprimere il dolore. Gli Egizi credevano che l’aldilà esistesse anche per i gatti e perciò anch’essi venivano mummificati e quindi sepolti con tutti gli onori, le loro tombe erano provviste di una ciotola per il latte che ne assicurava la sopravvivenza nell’aldilà, consuetudine ed onore riservato solo ai faraoni o a personaggi importanti.

 Il gatto era associato anche al culto di Iside, la dea che aveva il proprio regno nella notte: la notte è un mondo misterioso e segreto, legato al femminile e alle divinità madri. Il gatto, soprattutto quello nero, è l’animale più adatto a rappresentare la notte. Nero, silenzioso e furtivo si muove nell’oscurità, è abile cacciatore, i suoi occhi sono in grado di vedere anche nel buio e, come Iside, la dea notturna, veglia mentre altri dormono. E’ un animale sacro, prediletto da un culto diffuso soprattutto nelle zone rurali, dove le leggi della natura, l’alternanza di veglia e sonno e il ciclo delle stagioni hanno tanta importanza per la vita dell’uomo.

Anche presso i Romani e gli Etruschi l’importanza del gatto era ampiamente riconosciuta. Troviamo questo animale in molte favole antiche: al gatto era riconosciuta anche la preziosa abilità nel liberare le case dai topi e infatti era associato alla dea della caccia, Diana, per la quale questo animale era sacro.

Con l’avvento del Cristianesimo, però, si sentì l’esigenza di cancellare tutti i culti pagani, a volte rielaborandoli o adattandoli alla nuova religione. Molti antichi dei vennero considerati  demoni, creature maligne da combattere. Anche Iside seguì questo destino  e il gatto nero suo alleato, cominciò ad essere considerato una creatura diabolica e infida. Con il Medioevo e la Chiesa Dittatoriale, questo animale perse molta della sua sacralità, e essendo considerato come il messaggero del Demonio, assunse un’immagine legata al mistero e all’esoterismo, al punto di essere perseguitato assieme alle donne accusate di stregoneria, di cui era considerato il luciferino compagno.

In certe tradizioni, soprattutto anglosassoni, si ritiene che il gatto nero porti fortuna, e questo deriva dal fatto che, per propiziare il demone che è in lui, molti sono portati  a fare del bene al gatto nero e in questo caso porta fortuna.

 Tutti gli animali “sentono” le cose perchè non sono abituati a filtrare le loro sensazioni con preconcetti.  Mitologia e leggende a parte, una lunga tradizione di pensiero assegna al gatto poteri magici. Questo felino sembra dotato di una sensibilità speciale, che va oltre quella dei cinque sensi e che gli permette di intuire cose che sfuggono alla nostra percezione. La capacità di avvertire calamità naturali prima dell’uomo -molti hanno dichiarato di essere stati avvertiti dai propri gatti dell’arrivo di un terremoto- o la capacità di accorgersi di “presenze” immateriali, naturali o sovrannaturali che siano, sono solo alcune delle speciali qualità che vengono attribuite ai gatti.

Possiamo crederci o meno, ma è difficile rimanere impassibili di fronte al fascino felino. Il mio consiglio è: fatevi catturare dal loro mistero, non potrete che venirne arricchiti.

Ecco alcuni comportamenti felini che accompagnano eventi particolari:

– Un gatto che si pulisce il muso o le orecchie preannuncia l’arrivo imminente della pioggia;

– Un gatto che si pulisce l’orecchio per tre volte preannuncia l’arrivo di una visita dalla direzione in cui guarda il gatto;

– Un gatto che vi segue preannuncia l’arrivo di denaro;

– Un gatto che sale sui mobili  preannuncia l’arrivo della pioggia;

– Un gatto che starnutisce il giorno prima di un matrimonio pronostica sfortuna per la sposa, anche se in questo caso i pareri variano a seconda del posto in cui ci si trova.

– Un gatto che appare sulla soglia con la porta semiaperta: in questo caso dovrete formulare mentalmente una domanda e poi chiamare il gatto. Se entra con la zampa destra la risposta alla vostra domanda sarà affermativa. Se invece entra con la zampa sinistra il responso sarà negativo;

– Un gatto che dorme col dorso rivolto verso fonti di calore preannuncia maltempo.

– Un gatto che all’improvviso abbandona la casa in cui vive preannuncia una disgrazia;

– Un gatto nero che entra nella vostra casa preannuncia fortuna;

– Un gatto nero che attraversa la strada: i pareri delle varie scuole di magia e stregoneria in tutto il mondo sono contrastanti, ma secondo la nostra tradizione, preannuncia sfortuna;

– Un gatto bianco che attraversa la strada preannuncia una malattia;

– Un gatto nero che passa sotto ad una scala preannuncia sfortuna per chi sale la scala per primo;

– Incontrare tre gatti neri consecutivamente preannuncia fortuna.

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