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Cristallomanzia

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La cristallomanzia è un metodo divinatorio che consiste nel vedere e interpretare immagini di vario genere in oggetti di cristallo, grazie alle vibrazioni cromatiche, ma soprattutto per la composizione minerale stessa della pietra. Quest’arte divinatoria in origine fu strettamente legata all’idromanzia (metodo di divinazione attraverso le pozze d’acqua), e a tutte le mantiche che utilizzavano superfici riflettenti, come la “catoptromanzia”, che usava gli specchi.

La cristallomanzia fonda le proprie origini ai primordi delle civiltà: presso gli aborigeni australiani il cristallo di quarzo è sempre stato oggetto di venerazione. Pare che i druidi, nel 2000 a.C. praticassero la divinazione per mezzo di cristalli di quarzo,

ed è possibile che le tecniche di divinazione dei druidi siano state ereditate da popoli che li avevano preceduti. In epoca classica la cristallomanzia era regolata da un preciso rituale religioso e anche nel Medio Evo cristiano le era stata attribuita una valenza magica. Solo nel Rinascimento, grazie a Paracelso, si fece avanti  l’ipotesi che le visioni fossero provocate dall’interazione dei cristalli con il cosiddetto magnes microcosmi, cioè il magnetismo umano.
Sicuramente il più grande fautore di questa pratica fu il dottor John Dee (1527 –1608),  astrologo, matematico e consigliere della regina Elisabetta I d’Inghilterra. Lo stesso Cagliostro utilizzava una pietra per le sue predizioni.

– La sfera di cristallo –

La sfera di cristallo è uno strumento usato per la divinazione. L’uso di oggetti trasparenti di forma sferica risale all’alto Medioevo. La prima notizia storicamente documentata riguarda il matematico ed occultista britannico John Dee, il quale sostenne di aver ricevuto una sfera di cristallo da un Angelo il 21 novembre del 1582, e di averla usata in seguito più volte per mettersi in collegamento con gli Angeli, assistito dal medium Edward Kelley. La pietra di berillo che probabilmente fu usata da Dee ha un diametro di 6 cm, ed è oggi conservata al British Museum insieme ai supporti, finemente lavorati, sui quali la appoggiava durante le sue pratiche. Gli antropologi Andrew Lang e Ada Goodrich-Freer, nel XIX secolo condussero numerosi esperimenti sulla cristalloscopia utilizzando sfere di vetro, e fu la Goodrich-Freer a scoprire che i globi di cristallo più antichi erano in berillo e non in quarzo, come erroneamente si era ritenuto fino a quel momento. Al berillo furono in seguito preferiti il quarzo ialino e il vetro, in quanto materiali perfettamente trasparenti. Il collegamento tra il praticante e la Sfera di Cristallo può avvenire tramite la vista, ossia il praticante guarda l’oggetto, o tramite il tatto, ossia il praticante tocca l’oggetto spesso restando in contatto con esso, oppure tramite entrambi i sensi. Quando la usa per ottenere una visione, il praticante generalmente la fissa intensamente finché le immagini non cominciano a formarsi e non distoglie lo sguardo finché le immagini non spariscono.

La sfera deve essere maneggiata solo dal veggente in quanto tra loro esiste un rapporto profondo e d’intesa; deve essere di circa dieci centimetri di diametro e va posizionata su un piccolo sostegno circolare di legno o d’avorio in modo da rimanere bloccata. Serve anche un panno nero su cui appoggiare la sfera e che serve a tenerla più stabilmente sul sostegno. Solo l’interrogante può guardare la sfera, ma non può toccarla. Si pone la sfera in penombra, avvolta nel panno di stoffa di colore scuro e la si può magnetizzare passandoci sopra le mani. Poi la si libera ed il sensitivo inizia a fissare l’interno della palla, rimanendo passivo e concentrato. Secondo la sensibilità del veggente appariranno per prime delle nuvole,  dei colori o dei veli ondeggianti. Con il tempo appariranno figure, oggetti, oppure una scena, un simbolo o delle frasi che corrisponderebbero alla domanda posta per ottenere la divinazione. L’interpretazione delle immagini dipende dal veggente e dal suo codice personale, ma in generale quando si pone una domanda alla sfera, appaiono delle immagini confuse, simili a nuvole al suo interno: se sono rivolte verso l’alto danno una risposta positiva, se sono rivolte verso il basso danno una risposta negativa. Quando le immagini sono di colore scuro, indicano situazioni spiacevoli e negative; se sono di colore chiaro, le circostanze sono favorevoli. Le figure di color giallo rivelano perdite, brutte notizie, quelle color arancio indicano delusioni, tradimenti e malattie; quelle di colore verde e blu predicono notizie positive e piacevoli.

Le visioni possono riguardare fatti passati ignoti sia al sensitivo, che a quanti osservano il fenomeno, eventi futuri oppure presenti solo nella mente del consultante. Si potrebbero anche evidenziare fatti dimenticati o svolti all’insaputa della persona, come potrebbero evidenziarsi elementi ideoplastici, ipotesi sostenuta dal colonnello statunitense James Johnson, che nel 1933 sarebbe riuscito a fotografare l’immagine di una bambina, materializzatasi all’interno di una sfera di cristallo nel corso di un esperimento.

Quando le immagini visualizzate non sono nitide, significa che il consultante non sa bene quel che vuole o è influenzato da altre persone. A quel punto si attende, si cerca di coinvolgere nella riflessione e nella concentrazione anche il richiedente, e poi si riprova.

Una volta terminato, si ripone la sfera dopo averla lavata con acqua e sapone oppure acqua e aceto. Sciacquatela delicatamente e asciugatela con un panno morbido, abbiatene cura e lei risponderà alle vostre attenzioni con altrettanta fedeltà.

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