Gli Incensi
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Da secoli la natura offre all’uomo le sue bellissime piante e i suoi magnifici fiori, che donano allegria e bellezza sia alla nostra anima, regalandoci un gran senso di benessere e serenità, sia al nostro corpo, con le preziose proprietà contenute in ogni pianta, ogni fiore, ogni radice, corteccia ed essenza: tali proprietà curative e magiche sono da sempre usate in erboristeria, dagli operatori di magia e oggi anche da molte case farmaceutiche.
Il significato principale della parola “incenso” è “acceso, infuocato” e per estensione è definita incenso una sostanza che bruciata, diffonde un fumo denso e profumato. Questa definizione rende visibile un mondo fatto colori, fragranze e profumi.
Incenso è il nome genericamente attribuito alle oleoresine secrete dall’arbusto di diverse piante che crescono nelle regioni meridionali della Penisola Arabica e delle antistanti coste dell’Africa orientale, la più importante delle quali, appartenente al genere Boswellia, è la Boswellia sacra. Queste resine, una volta raccolte e cristallizzate, sono in grado di liberare nell’aria un forte e penetrante profumo al momento della loro combustione.
L’incenso, nelle sue numerose varianti, è stato usato a scopi medicinali e a fini devozionali, sia nell’area del bacino del Mar Mediterraneo, sia nelle regioni delle terre basse mesopotamiche, sia nell’altopiano iranico. L’uso liturgico – religioso dell’incenso è documentato fin dalle epoche più antiche, in linea col principio che agli dèi potessero essere graditi gli aromi, non solo degli sacrifici prodotti dalle carni delle vittime sacrificali, ma anche di prodotti vegetali. Una delle tante testimonianze della sacralità dell’incenso, lo troviamo nel Vangelo secondo Matteo, in cui si dice appunto che l’incenso fu uno dei doni portati dai Re Magi al Bambino Gesù.
Gli antiche Egizi usavano gli incensi sia a scopi terapeutici, che a scopi liturgici. La maggiore diffusione si ebbe però in Oriente: gli Indù fecero largo uso di incensi, i Buddisti gli attribuirono grande importanza durante le feste o le celebrazioni rituali. Anche ai nostri giorni molte religioni usano questo prodotto per rendere gloria simbolicamente alla divinità, mentre nei paesi arabi l’incenso viene correntemente utilizzato nella farmacopea popolare, ad esempio come espettorante e antisettico per mezzo di fumigazioni e inalazioni della gommoresina estratta dai rami e dalle foglie. Nell’aromaterapia gli incensi sono utilizzati per le loro proprietà rilassanti per la mente e per il corpo, oltre che per quelle antisettiche, astringenti e antinfiammatorie. Vengono inoltre consigliati nella cura dell’asma, del raffreddore, contro le rughe, l’ansia, la depressione.
La patria dell’incenso può essere considerata il Giappone, perché è in Giappone che l’incenso è diventato un’arte. Fu introdotto nel VI secolo dai monaci buddisti che lo usavano nei loro riti di purificazione, e più tardi , nel XIV secolo, i samurai usavano prepararsi alla battaglia usando gli incensi per profumare i loro elmi e le loro armature: essi attribuivano a quei densi aromi, poteri magici che li avrebbero condotti alla vittoria. Quando il Giappone uscì dal suo isolamento culturale aprendosi verso l’Occidente e l’America, l’incenso divenne un prodotto usato su larga scala, soprattutto come coadiuvante per raggiungere serenità, pace interiore e riflessione. La raffinata cultura degli incensi infatti, oltre a creare una dimensione di vita più serena e riflessiva, accompagna l’uomo verso un diverso concetto temporale e una dimensione spirituale più consapevole.
Nel corso degli anni sono stati utilizzati molti e diversi materiali per produrre l’incenso. Generalmente questi materiali sono stati reperiti sul posto: per esempio nell’America del nord si usavano il cedro e la salvia. Ciò nonostante il commercio di materie prime, come le resine o altre erbe esotiche, continuò ad aumentare fino al punto che, nelle mappe commerciali, insieme alla – Via della seta-, apparve la – Via dell’incenso- che metteva in comunicazione le merci provenienti dall’India con il Mediterraneo e i suoi porti.
Allo stesso modo, anche la destinazione d’uso dei vari incensi e le tecniche per produrli, furono differenti da popolo a popolo: mentre in Europa e in Egitto le resine e le erbe furono ridotte in polvere, in Oriente se ne realizzarono coni e bastoncini dalle varie forme e fragranze.
L’uso e la fabbricazione degli incensi furono incentivati dai diversi rappresentanti della religione, della medicina e della farmacopea: furono proprio questi settori che favorirono la larga diffusione delle resine e delle varie erbe nella vita quotidiana. Presso i Romani, era talmente diffuso l’uso dei vari incensi nelle cerimonie sacre, che da Costantino in poi la religione cattolica ne limitò al massimo l’utilizzo, per prendere le distanze dai culti pagani. L’unico incenso che viene tuttora usato nel culto cattolico, durante alcune celebrazioni, è quello dell’Olibano, che richiama l’offerta dei doni portati dai Re Magi a Gesù. Bambino. Solo la Chiesa cattolica e quella ortodossa continuano ad usare la fumigazione dell’incenso durante le celebrazioni, altre chiese cristiane, come quella protestante, ne hanno invece abolito la pratica ritendendola pagana.
Le resine e le erbe pregiate hanno sempre avuto prezzi piuttosto alti e per questo motivo ci sono stati periodi in cui l’uso degli incensi, da parte delle persone comuni, è stato messo da parte. Solo i medici, gli speziali potevano sostenerne la spesa e produrre medicamenti e cosmetici diretti a classi privilegiate. Anche maghi famosi e studiosi di peso hanno continuato ad acquistare questo prezioso prodotto, per utilizzarlo nei loro riti o le loro pozioni miracolose, dopo averle annotate in preziosi libri di magia. La gente comune invece si adattò a usare incensi meno costosi, fatti con le tante erbe profumate e magiche che si possono reperire in natura. Questi incensi più comuni ed economici entrarono così in uso tra persone di ogni livello sociale ed economico, anche se solo poche donne sapienti sapevano riconoscere le varie erbe e le loro applicazioni, caso per caso.
Gli incensi di qualità sono molto diffusi e apprezzati in ambienti olistici e esoterici, e sono tutt’altra cosa rispetto ai comuni bastoncini che vengono accesi nelle case di persone comuni, per la loro piacevole e rilassante fragranza, che tuttavia predispone l’animo e il corpo alla serenità e al benessere.
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