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Idromanzia

L’idromanzia è un insieme di pratiche divinatorie connesse alle acque.

Ci sono 4 forme fondamentali di mantica che usano le acque per elaborare una predizione, cambia solo il punto focale di osservazione:

Idatoscopia : divinazione attraverso l’osservazione degli specchi d’acqua, prevalentemente riferita alla previsione dei cambiamenti climatici.

Lecaniomanzia: insieme di pratiche divinatorie che utilizzano recipienti colmi d’acqua.

Leucanomanzia: divinazione attraverso l’osservazione di acque contenute da bacini, pozzi e fontane.

Pegomanzia: divinazione attraverso l’osservazione delle sorgenti d’acqua: in esse vengono gettati dei sassolini e se ne interpretano i movimenti prodotti.

.Da sempre l’uomo ha collegato l’acqua  a simbologie grandi e importanti, sia come elemento di vita, che come elemento divinatorio. Nell’antica Grecia e presso altri popoli asiatici, era in uso il lasciar cadere in uno specchio d’acqua tranquilla tre sassi, uno dopo l’altro. Questi sassi dovevano avere una forma diversa. La prima pietra doveva essere rotonda, la seconda quadrata e la terza triangolare. L’indovino osservava il tipo di cerchi concentrici che si creavano, per individuare le immagini e i riflessi che si prestavano ad essere interpretati.

Sempre nell’antica Grecia, dal suono delle sorgenti che gorgogliavano sulle pietre, si ricavavano pensieri e conclusioni sagge riguardo a questioni importanti. Per predire il futuro, nel mondo classico c’era anche l’uso di tenere uno specchio appena sotto la superficie dell’acqua, oppure si usavano dei grandi bacili d’acqua illuminati da torce. Anche gli Indù e gli Arabi usavano versare dell’inchiostro nel palmo della mano, per poi immergerla in un catino pieno d’acqua. Durante la divinazione veniva bruciato dello zafferano e il recipiente d’acqua veniva incorniciato da rami di frassino e fiori di verbena. Dopo l’operazione l’acqua non doveva essere gettata, ma veniva utilizzata per innaffiare le piante.

Nel mondo celtico l’acqua era considerata elemento sacro, in netta correlazione con la componente emotiva e spirituale dell’essere umano, ed era usata in tutti quei rituali che dovevano portare fecondità e abbondanza. Calici pieni di acqua piovana erano posti sugli altari, dove trovavano posto anche delle conchiglie marine. Anche nel Cristianesimo l’acqua è ritenuta molto importante, e viene utilizzata come simbolo di purezza. Già i Babilonesi, gli Egizi e i Romani la usavano a scopo religioso, era un elemento che rievocava il divino. Negli antichi popoli germanici c’era una forma   d’idromanzia molto particolare: I padri, per essere certi della fedeltà  della propria moglie, prima di riconoscere i figli, erano soliti gettare durante una cerimonia, il neonato in un fiume! Se il neonato riemergeva subito dalle acque, veniva  riconosciuto come legittimo dal padre, altrimenti era ripescato dalla famiglia della moglie e allevato in un’altra casa.

L’idromanzia è stata sempre coniugata a dei rituali riservati agli adepti di varie sette esoteriche. Si prendeva un vaso di vetro colmo d’acqua, s’invocavano i 6 geni delle acque con una speciale formula magica ( “Aniel, Vehuel, Vevahlia, Haamia, Jelahia, Daniel omnes occurrite!”) e si osservava la superficie del liquido: se l’acqua si agitava o traboccava dal vaso, il responso al quesito era negativo, se invece la superficie dell’acqua restava immobile, se ne traeva un responso rassicurante.

Il metodo di lettura dello specchio d’acqua si basa sui movimenti che crea l’acqua, un po’ come il pendolo. Si prende una grossa ciotola di rame e si riempie con dell’acqua di un fiume o di mare e si inizia a concentrarsi. Le tecniche di concentrazione non sono semplici e alla portata di tutti. Occorre svuotare la mente, liberarla al meglio dalle strutture e dai preconcetti dell’educazione ricevuta o della società in cui si vive. Ci sono varie tecniche che aiutano a fare questa operazione di pulizia mentale, alcune anche abbastanza articolate, ma efficaci. Sicuramente non tutti possono riuscire in questa operazione, come non tutti possono essere sensitivi o predisposti a fare predizioni di alcun genere. Ci si concentra sull’acqua e, dopo aver posto una domanda, si attende un segnale, un movimento che possa fungere da risposta al quesito posto.
Se si percepisce un movimento ondulatorio, significa che la risposta alla domanda fatta, è positiva, soprattutto indica il passaggio da un periodo brutto ad un periodo migliore. Se si nota un movimento concentrico simile a quello che produce un sasso lanciato nella ciotola, ci sono sorprese in arrivo che possono essere sia buone che cattive. Quando si crea un piccolo vortice, bisogna osservarne la direzione: se il vortice rotea in senso orario, la domanda fatta ha esito positivo, se invece ruota in senso antiorario l’esito è negativo. Se l’acqua si increspa, si è in un periodo pieno di ansie e difficoltà, se invece l’acqua resta ferma, si è in un momento di stallo oppure bisogna ritentare la divinazione in un momento successivo.

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