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Il Melograno

ll Melograno (Punica granatum) appartiene alla famiglia delle Punicaceae, genere Punica, specie P. granatum. E’ una pianta originaria dell’Asia Minore, della Persia e dell’Afghanistan, oggi ampiamente coltivato in tutto il bacino del Mediterraneo, sia per la produzione di frutti, che a scopo ornamentale.
I fiori, di un bel rosso vermiglio, sono costituiti da 3-4 petali e presentano un diametro di circa 3 centimetri. Le foglie, opposte, ovali e di colore verde brillante, sono allungate e strette e in genere, non superano i 2 cm di larghezza ed i 7 di lunghezza.

Il Punica granatum è presente da epoca preistorica nell’area costiera del Mediterraneo, risulta storicamente che vi sia stato portato e fatto diffondere dai Fenici, dai Greci e più tardi dagli Arabi. In America latina fu introdotto nel 1769 dai colonizzatori spagnoli, ed è ancora coltivato in Messico e negli Stati Uniti.

Il nome “melograno” deriva dal latino “malum” (mela) e “granatum” (con semi). Anticamente la melagrana era conosciuta col nome “mela di Cartagine”: questa città veniva chiamata “Punica” e diede quindi il suo nome al melograno (Punica granatum).

La melagrana è un pomo grande come un’arancia, ha una dura scorza coriacea, che contiene numerosi semi avvolti in una polpa carnosa, commestibile, acida o dolce, di colore bianco o rosso. Questi frutti si trovano in natura da settembre a dicembre, ma il periodo migliore per mangiarli va da ottobre a novembre.

Nella simbologia ebraica, il melograno è simbolo di onestà e correttezza: il suo frutto conterrebbe 613 semi, come le prescrizioni scritte nella Torah, (365 divieti e 248 obblighi), pilastro di saggezza  ed equità. Alcuni studiosi di teologia ebraica hanno ipotizzato che il frutto dell’Albero della vita del “Giardino dell’Eden”, non fosse una mela, ma una melagrana, infatti la melagrana è uno dei sette frutti elencati nella Bibbia (Deu. 8:8), come speciali prodotti della “Terra Promessa”.

In Egitto il suo succo veniva aggiunto alla birra, bevanda sacra, utilizzata anche nei rituali religiosi.  e da questa unione risultava una magica bevanda con proprietà protettive formidabili. Nell’antica Grecia la pianta era sacra a Giunone, sposa di Giove e a Venere. Era tradizione che le spose romane intrecciassero tra i capelli rami di melograno, come simbolo di fertilità e ricchezza. Nella mitologia greca si narra che il succo della melagrana sia il sangue del dio Dioniso e che proprio in suo onore, Afrodite, dea dell’amore, lo piantò sulla terra. Sempre secondo la mitologia, Proserpina, figlia di Cerere e Zeus, fu indissolubilmente legata a Plutone, proprio grazie alla melagrana, che rese perenne l’unione matrimoniale. Ancora oggi in Dalmazia, lo sposo trasferisce la pianta di melograno dal giardino del suocero nel suo, come buon auspicio di prole numerosa, essendo l’albero simbolo di fertilità. Le spose turche, alla fine della cerimonia nuziale, scagliano a terra una melagrana matura per sapere quanti figli concepiranno, basandosi sul numero dei grani che fuoriescono dal frutto. Nella cultura cinese, la melagrana è simbolo dell’organo sessuale femminile e richiama la sfera erotica e la fecondità.

Per la tradizione cristiana e cattolica, il melograno è simbolo di energia vitale, umiltà, carità e unione di tutti i figli della Chiesa: lo troviamo infatti in molte decorazioni, soprattutto negli abiti e nei paramenti dei sacerdoti per le funzioni religiose di vario genere. In molti quadri e dipinti a tema religioso, come quelli del Botticelli e di Leonardo da Vinci, si trova raffigurato il melograno,  simbolo di martirio fecondo, sacrificio che conduce alla redenzione.

La melagrana è costituita principalmente da acqua, è ricca di sali minerali, ma contiene anche zuccheri, fibre e grassi. La fitoterapia moderna conferisce al melograno diverse proprietà benefiche: le radici hanno proprietà antibatteriche ed antielmintiche e da esse si ottengono rimedi contro la tenia o altri parassiti intestinali.  La pianta in ogni sua parte contiene  sostanze polifenoliche, in particolare l’acido ellagico, che previene l’insorgenza di patologie vascolari, mantiene elastiche le pareti dei vasi sanguigni ed è molto utile per prevenire l’arteriosclerosi.  Secondo uno studio condotto presso il Jonsson Cancer Center della University of California di Los Angeles, fare uso quotidiano di succo di melograna, protegge dal cancro della prostata e del seno. Il succo di melograno è un integratore di preziose vitamine particolarmente adatte alle donne in menopausa, molto esposte alla depressione e all’osteoporosi. Dai petali del melograno si ricavano ottimi rinfrescanti gengivali,  i semi del melograno hanno proprietà diuretiche e depurative e sono molto utilizzati in cucina.

Mettete a macerare per una notte un numero di chicchi di melograno, tanti quanti sono i vostri anni,  in succo di betulla e acqua di fonte. Il mattino accendete una candela rossa e bianca e fissando la fiamma, bevete molto lentamente la pozione, concentrandovi sui vostri desideri, di qualunque natura essi siano. Lasciate i chicchi nel fondo della tazza e mangiatene 4/5 ogni ora, durante  tutto il giorno. Il mattino seguente la vostra forma fisica sarà smagliante e i vostri desideri si realizzeranno nel giro di una settimana.

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