Il prezzemolo (Petroselinum sativum) è una pianta erbacea biennale che appartiene alla famiglia delle Apiaceae. Ha una robusta radice a fittone bianco giallastra e foglie lungamente picciolate, disposte a rosetta, di colore verde scuro. L’infiorescenza, a forma di ombrello, è formata da una cinquantina di piccoli fiori a cinque petali bianchi, talvolta giallo-verdastro, che producono piccoli semi ovali, appiattiti, di colore grigio-bruno. Originario dell’area mediterranea orientale o dell’Asia sud-occidentale, il prezzemolo è largamente coltivato in tutt’Italia come pianta aromatica; anche se si può spesso trovare allo stato selvatico, gradisce climi temperati e non sopporta temperature molto basse.
Il suo nome deriva dal latino “petroselium”, che significa “sedano che cresce tra le pietre”. Se ne utilizzano le parti aeree fresche, ma anche la radice raccolta in autunno e poi essiccata.
Il prezzemolo era noto già nell’antichità: nel mondo classico era famoso per il suo valore magico e simbolico. I Greci lo utilizzavano non solo come aroma, come decorazione per tombe e aiuole, ma soprattutto per i suoi poteri terapeutici: un vero toccasana, sembra, contro i disturbi dei reni, della vescica e contro il mal di denti. Nell’antica Roma invece, veniva utilizzato essenzialmente in cucina e per confezionare ghirlande per gli ospiti dei banchetti, dato che ritenevano che portasse fortuna e stimolasse l’appetito e la digestione. Gli Etruschi, consideravano il prezzemolo una pianta dalle proprietà magiche e per questo ne facevano unguenti miracolosi. Nel Medioevo il prezzemolo aveva una grandissima valenza officinale, pur essendo fortemente tossico: bisognava assumerlo con attenzione in quanto avrebbe potuto addirittura causare la morte di chi lo utilizzava. L’agronomo e studioso bolognese Pier de’ Crescenzi, (1233 – 1320) oltre a elogiare le proprietà diuretiche della pianta, metteva in evidenza la capacità del prezzemolo di poter provocare il mestruo, e in dosi eccessive, perfino la fuoriuscita della placenta e del feto, a causa dagli spasmi violenti della muscolatura uterina, procurati dal veleno. Ancora nel secolo scorso, ma probabilmente anche oggi in alcune nazioni africane e asiatiche, molte donne hanno utilizzato questo rimedio per interrompere gravidanze indesiderate, mettendo a rischio anche la loro vita. Nel suo trattato di botanica, Ildegarda di Bingen (1098- 1179) naturalista tedesca e religiosa benedettina, elogiava la pianta come ingrediente fondamentale di un rimedio universale, il cosiddetto “vino di prezzemolo”, una bevanda composta da miele, aceto, vino e prezzemolo bolliti assieme e utilizzati spesso per accompagnare misture o pillole: la bevanda era ritenuta infatti capace di potenziare le proprietà dei farmaci ingeriti e rendere più veloce la guarigione. Nell’arte antica era tradizione scolpire la figura del prezzemolo sulle lastre tombali come simbolo dell’Aldilà. Il parallelismo tra il prezzemolo e la morte e la vita ultraterrena, è stato sempre un concetto basilare del mondo antico. Nel mondo medievale, la notte di S. Giovanni il prezzemolo era utilizzato come erba divinatoria per conoscere la sorte dei defunti. I rametti venivano bruciati nel camino del defunto di cui si voleva conoscere la sorte ultraterrena e dal colore del fumo che ne scaturiva , se ne deduceva se l’anima era giunta in paradiso, oppure se invece si trovava in purgatorio o all’inferno.
Le proprietà magiche del prezzemolo non si limitano solo all’ambito della divinazione, ma questa pianta, insieme alla mandragora, al giusquiamo e alla belladonna, era uno degli ingredienti indispensabili per preparare un unguento capace di provocare il cosiddetto“volo magico”: si mescolavano le tre piante con del grasso animale e fuliggine, e una volta cosparso sul corpo, era capace di provocare vertigini e allucinazioni, che procuravano la sensazione di volare a chi le assumeva. Anche oggi è prudente assumere tutti i preparati a base di prezzemolo, compresi gli unguenti, sotto stretto controllo medico, in quanto potenzialmente pericolosi.
Il prezzemolo contiene alte dosi di sali minerali, ferro, manganese, potassio, fosforo, ma anche Vitamina A, B e C. E’ antisettico ed antispasmodico, antistaminico ed antipiretico. Le sue radici sono diuretiche e sudorifere, può essere quindi usato nei casi di ritenzione idrica e contro l’ipertensione. I semi sono invece emmenagoghi (cioè favoriscono l’arrivo delle mestruazioni) e sono usati per stimolare le contrazioni uterine ed indurre il travaglio. L’olio essenziale è considerato afrodisiaco ed è usato anche a livello medico. La vitamina C potenzia le difese immunitarie, rinforza il sistema circolatorio e fluidifica il sangue. Inoltre il prezzemolo è anche un’ottima fonte di betacarotene dall’azione antiossidante per la pelle, di calcio, fondamentale per la re-mineralizzazione delle ossa, contribuisce a tenere in buona salute i capelli e le unghie. E’ indicato per la gotta, i reumatismi, gli edemi e per controllare le allergie stagionali o calmare la febbre. I flavonoidi presenti nel prezzemolo, la luteolina in particolare, hanno proprietà antiossidanti e sono in grado di ritardare l’invecchiamento cellulare. E’ stato dimostrato che gli olii essenziali hanno proprietà antitumorali, contrastando e neutralizzando alcune sostanze ritenute cancerogene. Per uso esterno il cataplasma delle foglie è usato per lenire punture di insetti, contusioni e mal di denti; applicato sul seno, fa regredire il latte ed è consigliato in caso di ingorghi mammari o mastite.
In cucina il prezzemolo è usato praticamente in tutte le preparazioni, sia per insaporire i cibi, sia per le decorazioni. Tritato finemente, è utilizzato nella preparazione di salse, antipasti, primi piatti, secondi piatti di carne e di pesce. Unica avvertenza: va consumato e utilizzato crudo per mantenerne il sapore e nei piatti caldi va sempre aggiunto a fine cottura.
In magia il prezzemolo può essere indossato a scopo protettivo, aggiunto ai piatti per purificarli e decontaminarli da ogni influenza negativa. Si può aggiungere ai sali da bagno o può essere messo direttamente nell’acqua della vasca, per tenere lontano la sfortuna.
E’ anche considerato capace di stimolare il desiderio sessuale e la fertilità, ma se siete innamorati non tagliatelo, o taglierete pure il vostro amore!