La borragine, in erboristeria “borago officinalis”, è una pianta è probabilmente originaria dell’Oriente, ed è diffusa in gran parte dell’Europa e dell’America centrale, dove cresce spontaneamente fino ai 1000 metri dal livello del mare. La sua coltura è diffusa in tutte le regioni temperate del globo. Il nome di questa preziosa pianta deriva dal latino “borra” (tessuto di lana ruvida), a causa della peluria che ricopre le foglie. I fiori presentano cinque petali disposti a stella, di colore blu-viola, raccolti in gruppo, penduli in piena fioritura e di breve durata. Da giugno ad agosto un campo di borragine appare come uno spendente mare blu di fiori che sembra ricoperto da un nebbiolina luccicante. Dagli antichi romani fino ai medici della Scuola Medica Salernitana, la borragine è stata sempre considerata come un eccellente rimedio contro la malinconia: in gallese il suo nome – llawenlys – significa infatti “erba della contentezza”. Come afferma John Gerard nel suo “The Herball or Generall Historie of Plantes (1597), la rorragine ha fama di sollevare il morale.“Quelli della nostra epoca usano i fiori nelle insalate per riprendere il buono umore e rendere la mente felice. Con quest’erba si preparano anche molti rimedi per la serenità del cuore, per allontanare il dolore e aumentare la gioia della mente. Le foglie ed i fiori della borragine messi a macerare nel vino rendono allegri uomini e donne, allontanando tristezza e malinconia, come hanno affermato Plinio e Dioscoride. Lo sciroppo preparato con i fiori di borraggine conforta il cuore, libera dalla malinconia e calma le persone irrequiete e lunatiche”.
Della borragine, nella medicina popolare, venivano utilizzate le foglie e le sommità fiorite.
Fin dall’antichità la pianta ha fama di svegliare gli spiriti vitali,viene utilizzata per abbassare febbre e calmare la tosse secca. È apprezzata anche come diuretico ed emolliente, viene ritenuta depurativa e disintossicante L’olio di borragine, ottenuto dai semi soprattutto per spremitura a freddo, è impiegato nel trattamento degli eczemi e di altre affezioni cutanee, per via delle spiccate proprietà antiinfiammatorie. C’è da dire che attualmente l’uso terapeutico in abbondante quantità di foglie e fiori di borragine allo stato crudo, è sconsigliato, sia per mancanza di documentazioni mediche, sia positive che negative, sia perché non è stata ancora ben definita la quantità di alcuni alcaloidi contenuti nei petali e nelle foglie crude, che sono potenzialmente tossiche per il fegato e cancerogene. Della borragine si può utilizzare soltanto l’olio estratto dai semi, ricco di acidi grassi polinsaturi, omega-3 ed omega-6, dotato di proprietà antinfiammatorie ed indicato nella patologia dermatologica su base allergica. E’ un’erba rinfrescante, salina, diuretica, emolliente, sudorifera e antidepressiva. L’olio di borragine regola il sistema ormonale e abbassa la pressione del sangue. In diversi paesi la si usava dopo il parto per aumentare la montata lattea delle puerpere. Un mazzolino di borragine veniva appeso al letto di una persona convalescente, per scongiurarne la ricaduta. Un mazzolino composto da tre gambi di questa pianta veniva legato alla scopa di saggina che le donne mettevano sull’uscio di casa, perché si diceva che scongiurasse il malocchio.
Una buona tisana contro la depressione prevede: 30 gr borragine fiori e foglie, 40 gr Equiseto, 10 gr fiori di lavanda, 20 gr semi di fieno greco. Preparate questa pozione lasciando macerare tutta la notte 3 cucchiai di queste erbe in un litro d’acqua. Portare a bollore e lasciare in infusione 10 minuti, quindi filtrare e bere dolcificando con miele di girasole.