Passiflora è un genere di piante erbacee, perenni ed annuali, che comprende circa 465 specie di arbusti e alberelli dal portamento rampicante, alti fino a 5–6 m, originari dell’America centro-meridionale, con alcune specie provenienti dal Nord America, Australia e Asia.
Il suo nome deriva dal latino “passio” (passione) e “flos” (fiore) e significa “fiore della passione”. Era una pianta coltivata dagli Aztechi e fu importata in Europa nel XVII secolo dai missionari spagnoli, che le diedero quel nome perché in essa videro rappresentati gli strumenti della flagellazione di Cristo: nei viticci della pianta videro la frusta, negli stami e negli stilli il martello e i chiodi, nella raggiera della corolla la corona di spine.
La passiflora si raccoglie in piena estate. A scopo erboristico se ne raccolgono le foglie ed i rami più giovani, ma non devono essere sottovalutate le proprietà dei suoi frutti: i deliziosi “frutti della passione”, chiamati anche “maracuja”, ricchi di vitamina C e conosciuti per il loro succo dal profumo tropicale.
Le prime notizie di coltivazione in Italia della Passiflora sono riportate nel libro “Erbario o Storia generale delle piante” del nobile veneziano Pietro Antonio Michiel, pubblicato nel XVI secolo. L’unica specie coltivata in Italia e che sopporta il gelo invernale dei nostri climi, è la Passiflora caerulea.
La passiflora è una pianta molto conosciuta non solo per il suo aspetto, che le ha garantito molto successo come pianta ornamentale, ma anche per le sue proprietà medicinali. A cominciare dagli Incas, è sempre stata usata dalle popolazioni dell’America latina per le sue proprietà lassative e leggermente sedative. La passiflora è utile nei disturbi del sonno ed in caso di ansia, stimola un sonno fisiologico, senza risvegli notturni. Utile nei disturbi della menopausa, l’infuso svolge un’azione tranquillante e sedativa sul sistema nervoso centrale, senza produrre effetti narcotici. Per aumentare le proprietà rilassanti, può essere usata in combinazione con il Biancospino, altra pianta dalle proprietà benefiche contro l’insonnia e gli stati d’ansia. La passiflora è antispasmodica, rilassa il tessuto muscolare liscio dell’apparato digerente, favorendo anche la digestione. E’ utile anche nei dolori mestruali in quanto rilassa i muscoli della parete uterina, aiuta nelle forme dolorifiche, nelle gastralgie, nelle dispepsie. Già ai tempi della prima guerra mondiale, la passiflora fu utilizzata nella cura delle “angosce di guerra”. La passiflora è un rimedio efficace anche per sedare gli attacchi di tosse, grazie alle sue proprietà antispasmodiche e svolge anche un’azione preventiva di problemi cardiaci. L’infuso di foglie e fiori viene utilizzato per la psicoastenia e il suo impiego può essere utile, inoltre, in caso di asma, palpitazioni, deficit dell’attenzione e pressione alta. Per il suo effetto antispasmodico e anticonvulsivante, la passiflora viene utilizzata anche in caso di Parkinson e di epilessia. Infine, avendo la pianta anche proprietà antinfiammatorie, è utile in caso di emorroidi, scottature, dolori e gonfiori.
In magia la passiflora è legata alla luna e favorisce la concentrazione e la divinazione. Tritare nel mortaio 1 parte di Passiflora, 1 di menta, 1 di basilico e 1/5 parte di chiodi di garofano. Pestate e polverizzate il più possibile il preparato, che raccoglierete in un sacchettino di colore lillà, nel quale metterete anche una selenite. Lasciate 3 notti il sacchettino alla luce della luna crescente, e conservatelo in luogo scuro e non accessibile. Con la stessa polvere ottenuta, potete preparare un bagno magico per divinare e lavatevi solo con saponi neutri, meglio se fatti da voi.
Una pianta di passiflora accanto alla porta di casa, allontana i problemi e porta la pace. Portare in tasca un sacchetto con fiori tritati di passiflora, attira le amicizie e favorisce le relazioni sociali.
Fiori e foglie, posti accanto al cuscino, aiutano a combattere l’insonnia, hanno il potere di allontanare il male, sciogliere le negatività e spezzare i malefici. Nella magia messicana la passiflora è associata allo spirito della Chuparrosa (colibrì) e si usa nella magia amorosa. La polvere della Chuparrosa è composta da passiflora e patchouli. Si impiega per conquistare, sedurre e per non essere abbandonati. Lo spirito della Chuparrosa viene invocato con candele rosa, se si desidera un amore romantico o se si vuole che la persona amata sia onesta, fedele, o con candele rosse e verdi per tutelare la propria unione, per assicurarsi la fedeltà del partner. Con la stessa formula della polvere della Chuparrosa, si prepara l’incenso, il bagno o il profumo. Se si desidera provocare una dichiarazione amorosa, o si vuole che la persona amata esterni i propri sentimenti, si può ricorrere a questa pratica tradizionale. In un venerdì, iniziando con la luna crescente, accendere una candela rosa, bruciare un po’ di polvere della Chuparrosa e mettere le ceneri in un bicchiere d’acqua, insieme ad un cucchiaio di zucchero, imponendo le mani sul bicchiere. Versare il tutto dove si è certi che passi la persona. Ripetere questa operazione per sei venerdì consecutivi (l’orario non ha importanza). Durante questo periodo è consigliabile indossare profumo della Chuparrosa. La tradizione vuole che si ottengano risultati in 21 giorni. Buona fortuna!