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L’Olmaria

L’Olmaria (Filipendula ulmaria) è una pianta erbacea della famiglia delle Rosaceae, diffusa in Europa e in Asia. E’ una pianta perenne, alta fino a 130 cm, con foglie grandi divise in segmenti disuguali, fiori piccoli e raggruppati in mazzolini, frutti piccoli avvolti a spirale. Detta anche Regina dei prati, per i suoi fiori bianchi, cresce spontaneamente nei prati e nei pascoli fertili e freschi, nelle macchie, nelle siepi e nei terreni umidi. Le parti utilizzate sono: ceppo, fusto, foglie, fiori e frutti Le sommità fiorite si raccolgono prima che sfioriscano, in giugno-agosto; vanno essiccate rapidamente in luogo aerato e si conservano in contenitori di vetro o porcellana. Il rizoma si raccoglie in settembre-ottobre e si fa essiccare al sole; si conserva in sacchetti di tela o carta.

Già conosciuta dai botanici medievali, solo nel Rinascimento furono scoperte le sue proprietà medicinali. La Filipendula ulmaria (nota anche come spirea olmaria) ha proprietà antinfiammatorie, diuretiche, antispasmodiche, antireumatiche, depurative, astringenti.

L’olmaria è considerata il “salicilato vegetale”: il nome botanico deriva da Ulmus (= olmo) a causa della somiglianza della struttura della foglia simile a quella dell’olmo. Il nome “spirea” deriva dal greco “speira”, con riferimento alla forma dei frutti “a spirale”, e da questo nome deriva il nome dell’aspirina.

L’olmaria è di aiuto per alleviare i dolori reumatici, negli stati febbrili e influenzali, contro le cefalee e in odontoiatria. Le sommità fiorite, sotto forma di infuso, hanno proprietà diuretiche, antiinfiammatorie e calmanti. L’attività antinfiammatoria della pianta è dovuta ai derivati salicilici ed ai flavonoidi. La spirea ulmaria, oltre ad alleviare il dolore, facilita la scomparsa dei versamenti articolari: tale attività è esplicata anche per uso esterno mediante l’applicazione di compresse in corrispondenza delle zone colpite da dolore reumatico. Le sommità fiorite di Olmaria sono sempre state uno dei rimedi più validi per il trattamento fitoterapico di tutte le forme legate al ristagno di acqua e di acidi urici nell’organismo, dei quali favoriscono l’eliminazione attraverso l’apparato urinario e sudorifero. Autori moderni ne hanno confermato l’azione fortemente diuretica e depurativa, utile nell’idropisia, nell’obesità, negli edemi degli arti e delle articolazioni, nella gotta, nel reumatismo articolare acuto e nella cellulite.  L’azione diuretica facilita anche l’eliminazione di piccoli calcoli del rene e della vescica.

L’olmaria è usata anche come antidoto a veleni e punture d’insetto, ed esternamente è utilizzata come lavaggio per occhi irritati.

L’olmaria era una delle erbe stimate dai Druidi. Durante il Medioevo i suoi piccoli fiori bianchi, così ravvicinati da dare l’impressione di un unico fiore, venivano sparsi nelle case per il profumo fragrante e piacevole che emanano..

I fiori freschi vengono messi sull’altare durante gli incantesimi d’amore, mentre, essiccati, sono un ingrediente fondamentale per pozioni che hanno l’obbiettivo di legare nei sentimenti la persona del cuore. Sparsa intorno alla casa, l’olmaria  mantiene la pace e dona allegria e serenità.
Se qualcosa ti è stato rubato, i fiori raccolti nella notte di Mezza Estate danno informazioni riguardo i ladri. Basta immergere i fiori nell’acqua: se affondano, il ladro è un uomo, se galleggiano è una donna.

Un buon infuso si prepara con 1 cucchiaio di sommità per una tazza d’acqua e se ne assumono  2-3 tazze al giorno. Il decotto di radici si fa con 1 cucchiaio per tazza e se ne bevono 1-2 tazze al giorno.

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