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L’Ortica

L’ortica (Urtica urens) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Urticacee, alta dai 50 ai 150 cm e diffusa in tutte le parti del mondo. Cresce solitamente in zone umide; sia le foglie che i fusti sono ricoperti da peli ad un effetto urticante che termina 12 ore dopo la raccolta. Dell’ortica si utilizza la parte aerea della pianta intera e le radici. La pianta è utilizzabile dalla primavera all’autunno, mentre la radice è pronta solo in fine estate, quando è ben profonda e robusta.
Le radici dell’ortica si essiccano al sole e si conservano in sacchetti, mentre la pianta si essicca a testa in giù all’ombra e si conserva in cassette al riparo dall’umidità e dalla polvere.

L’ortica è forse la più medicamentosa pianta che la natura ci ha messo a disposizione, ma solo pochi sono a conoscenza delle sue proprietà terapeutiche, note già nell’antichità. Si narra che il re babilonese Nabucodonosor, in giovane età decise di nutrirsi esclusivamente di ortiche per acquisire saggezza e conoscenza. Castore Durante, medico, botanico e poeta italiano del Rinascimento, nel suo “Herbario Nuovo” (1585), elogia un infinito elenco di proprietà della pianta, molte delle quali sono state confermate da ricerche scientifiche recenti, che hanno anche stabilito i principi attivi più importanti contenuti nell’ortica: urticoside, clorofilla, xantofilla, secretina, tannini, sali minerali. Il liquido irritante dei peli contiene istamina e acetilcolina.

L’ortica è una formidabile depuratrice e regolatrice del sangue e, per il suo notevole contenuto di ferro, ha anche proprietà antianemiche. Infatti l’abbondanza di ferro e di clorofilla stimolano l’organismo a produrre globuli rossi, rendendo così l’ortica un alimento ideale per chi ha problemi di anemia; è depurativa, diuretica, tonificante e ricostituente. La presenza di creatina nell’ortica, facilita la digestione e l’assimilazione dei cibi, in quanto favorisce la secrezione del succo pancreatico. L’ortica ha anche proprietà antinfiammatorie sull’intestino ed è molto utile in presenza di diarrea o dissenteria. In forma di decotto da frizionare ripetutamente sul cuoio capelluto,  è usata anche contro la caduta dei capelli e l’eliminazione della forfora. Le sue proprietà diuretiche e depurative aiutano l’organismo ad eliminare acidi, cloruri e colesterolo e proprio grazie a queste caratteristiche, l’ortica viene impiegata in caso di patologie come la gotta, i reumatismi e l’artrite. Nella medicina popolare si usava percuotere con un mazzo di ortiche le parti del corpo colpite da paralisi o affezioni reumatiche. Nelle epistassi, si consiglia di introdurre nel naso batuffoli di cotone idrofilo imbevuti di succo fresco di ortica.

In veterinaria l’ortica viene usata per stimolare un’abbondante produzione di latte: invece degli  ormoni, sarebbe più sano e naturale se gli allevatori aggiungessero questa pianta all’alimentazione delle vacche. Pare che, oltre a trasmettere agli animali gli indubbi valori nutrizionali e salutari che possiede, l’assunzione di ortica renda i bovini particolarmente resistenti alle malattie infettive, aumenti notevolmente la produzione di latte delle vacche e conferisca ai cavalli un manto più lucente. Lo stesso vale nell’allevamento dei conigli e di tutto il pollame:  si è potuto constatare che i tacchini, nutriti con un pastone addizionato a ortica tritata, ingrassano di più e che le galline aumentano la quantità e migliorano la qualità delle loro uova.

L’ortica è un’ottima pianta alimentare ed è molto usata in cucina. La presenza di vitamine (A, C, K, B2 e acido folico), sali minerali, proteine e aminoacidi essenziali, fanno di questa pianta  un alimento ad alto valore nutrizionale. Il suo sapore delicatamente aromatico la rende adatta alla preparazione di piatti appetitosi, come  zuppe, risotti, frittate e minestroni. Le cime di ortica si possono far lessare e poi condire a piacere, diventando una squisita verdura nutriente, mentre l’acqua di cottura (una tazza al mattino a digiuno), depura e disintossica l’organismo. In alcune regioni le foglie di Urtica urens si usano anche come sostitutivo del tè.  Per risolvere l’inconveniente dei peli urticanti, basta un energico lavaggio o una breve cottura delle foglie, che perderanno subito la loro fastidiosa particolarità.

Un rimedio che tra le sue origini dalla saggezza popolare tramandata nel tempo, si ottiene così: fare bollire circa 100 grammi di foglie d’ortica  in mezzo litro di aceto e 3/4 di litro d’acqua, per almeno 20 minuti e quando il liquido si è un po’ raffreddato, filtrate il tutto. Una volta alla settimana, appena dopo il lavaggio dei capelli, usate il liquido ottenuto per frizionare il cuoio capelluto e terminato il massaggio, attendere dieci minuti prima di sciacquare i capelli.

La tisana si ottiene scottando 1 cucchiaio ricolmo di foglie fresche (se secche 1 cucchiaino da dessert) in 1/4 di litro di acqua bollente, facendo riposare 5 minuti e filtrando, infine, il tutto.

Intorno all’ortica c’è sempre stato un alone di mistero  e sulle sue virtù magiche sono nate anche molte leggende. Non poteva essere che così: una pianta che punge e cresce in mezzo ai ruderi ha alimentato la fantasia popolare, che comunque nasce sempre dall’osservazione di fenomeni reali. Presso gli antichi Sassoni l’ortica fu associata a Thor, il dio del Tuono e la tradizione popolare vuole che per allontanare i fulmini, basti gettare nel fuoco foglie d’ortica. La sua radice è molto potente e viene usata per proteggere e assorbire negatività e malattie: chi ne portava addosso un’intera pianta, sarebbe stato al riparo da qualsiasi maleficio. Tenere in mano la pianta intera, con la radice rivolta verso l’alto, in una notte di luna piena, avrebbe fatto passare la febbre al malato di cui si fosse detto il nome a voce alta. Sognare di essere punti da un’ortica, è sicura previsione di successo.  Il potere protettivo dell’ortica è stato a lungo usato in magia: è una  pianta molto attiva e potente ed essendo molto ricca di ferro, viene associata a Marte e dona un’ impronta decisiva ad ogni incantesimo
Per liberarsi da una maledizione e rimandarla al mittente, si riempie una bambola di foglie secche e tritate di ortica. Sparsa intorno alla casa allontana gli spiriti maligni e i pettegolezzi. Una ciotola di ortiche tagliate di fresco poste sotto il letto di un malato, aiuta la guarigione e il recupero delle energie..

Tra le proprietà magiche attribuite all’ortica, c’è anche quella di favorire la fecondità maschile. I Greci se ne cibavano, mangiandone anche i semi per incrementare la prestanza sessuale e  il suo messaggio di prolifica fertilità fu ampiamente intuito anche dalle popolazioni celtiche, dove l’ortica venne considerata simbolo della mascolinità naturale, dell’Uomo Verde che portava il suo dono di fertilità alla Terra, all’inizio della metà luminosa dell’anno.
La simbologia dell’ortica trova terreno fertile anche in Scozia, dove un tempo si pensava che essa crescesse sul sangue dei morti, e sempre in Inghilterra veniva considerata il simbolo della presenza di creature soprannaturali, che venivano protette dagli aculei della pianta.

Secondo alcune ricette medievali l’ortica è un buon afrodisiaco: per ottenerlo  basta polverizzare  foglie di ortica e metterle a macerare in un ottimo vino liquoroso. Il vino va filtrato dopo una lunazione in un’ora di Venere.

E’ interessante questo antico incantesimo, per ritrovare capolavori d’arte antica: mischiate ortica in polvere, precedentemente seccata e triturata in un mortaio, a dell’inchiostro nero e scrivete su di un pezzo di carta quadrato queste parole:

ORIMEL
REMORE
IMONON
MONOMI
EROMER
LEMIRO

Arrotolatelo e portatelo addosso: questo pentacolo vi guiderà verso luoghi dove sono nascosti antichi capolavori d’arte.

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