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Nostradamus

 “Su fuggi! Fuori nel vasto mondo! E questo libro pieno di misteri scritto di proprio pugno da Nostradamus non ti é guida sufficiente ? Conoscerai così il corso delle stelle e la capacità d’intendere come uno spirito parli con un altro spirito. Fu dunque un Dio colui che scrisse queste cose ?”. ( Faust –atto primo – Johann Wolfgang von Goethe)

Nostradamus, il cui vero nome era Michel de Nostredame, nacque il 14  dicembre 1503 a Saint-Rémy-de-Provence, piccolo paese nel sud della Francia. che si trova a 15 km dalla città gallo-romana di Arles, La città si troverebbe al centro di un famoso “triangolo provenzale sacro”, che avrebbe come vertici Arles, Avignone e Salon, dove il profeta visse per molti anni e dove  morirà nel 1566, carico di fama e gloria. 

Nostradamus è considerato da molti, assieme a san Malachia,  uno tra i più famosi ed importanti scrittori di profezie della storia. Il suo nome ha sempre suscitato oscure ansie e paura indefinibili, simili a quelle che si impadroniscono dell’uomo di fronte all’ignoto. I poteri e le speciali doti di preveggenza per cui Nostradamus è noto, erano certamente frutto dei suoi studi, ma anche una dote congenita ereditata dalla sua famiglia.
Il nonno Pietro de Notre-Dame, medico e astrologo, discendeva dalla tribù ebrea di Isscar, che si era impossessata dei documenti  ritrovati nelle camere di iniziazione egizie, contenenti formule geometriche, cosmologiche e algebriche usate in seguito nella Torah e nella costruzione del tempio di Salomone. Questi documenti furono tramandati fino ad arrivare in possesso di Nostradamus. Anche nella Bibbia si fa menzione delle doti profetiche dei discendenti di Isscar.

Già dal 1300 l’Astrologia era materia di insegnamento universitario, e successivamente divenne scienza di complemento alla Medicina grazie a Carlo V Re di Francia (1338-1830), durante il cui regno fu istituita a Parigi un’Università che abbinava la Medicina all’Astrologia, il cui motto era “un medico senza astrologia é come un occhio che non vede.”

Michel studiò ad  Avignone , dove mostra una mente brillante, tanto che già a 16 anni si destreggia con successo in latino, greco, ebraico, padroneggia l’astrologia e la matematica, comincia a dedicarsi alle scienze esoteriche ebraiche, possiede discrete conoscenze di medicina ed è in grado di preparare semplici pozioni medicinali. Dopo circa un anno, l’università chiuse i battenti a causa della pestilenza in atto e Michel fu costretto a interrompere gli studi. Cominciò a viaggiare per lunghi anni alla ricerca di erbe che potessero rivelarsi efficaci per curare la peste. Nel 1529, dopo aver esercitato per alcuni anni come speziale, entrò all’Università di Montpellier per conseguire il dottorato in medicina. Fu espulso poco dopo quando scoprirono appunto il suo passato da speziale, figura espressamente vietata all’interno della struttura universitaria. Tuttavia alcuni dei suoi editori e corrispondenti lo avrebbero in seguito appellato come “dottore”. A trent’anni, e seguendo la moda in voga tra gli eruditi del tempo, latinizza il suo nome
e da semplice Nostredame, diventa  Nostradamus.

Dopo la sua espulsione, Nostradamus continuò a lavorare presumibilmente come speziale e raggiunse la notorietà creando, tra le altre cose, una pillola rosa che si supponeva proteggesse dalla peste. La peste: quasi un chiodo fisso nella mente di Nostradamus, una tragica colonna sonora della sua vita: combatterla, sconfiggerla, era questa la sua ossessione. La peste, portata dall’Italia dalle truppe di Luigi XII, era stata la causa dell’interruzione dei suoi studi, la peste aveva ucciso anche la sua prima moglie i suoi figli, la peste fu la molla che lo spinse a continuare a viaggiare in giro per l’Europa per acquisire più conoscenze e dare il suo supporto ove ce ne fosse bisogno.

Nel maggio 1546 una delegazione proveniente da Aix en Provence supplica la sua
presenza in città, dove era scoppiata un’altra epidemia di peste. Secondo gli insegnamenti impartitegli dal bisnonno, chiese che i cadaveri fossero sotterrati profondamente e ricoperti da strati di calce viva (la calce ha un’azione disinfettante). Consigliò l’incenerimento dei rifiuti che attiravano i topi e le pulci, chiese la più scrupolosa igiene delle mani, cambi frequenti di abiti a tutti, maschere filtranti e tutti i rimedi per arginare il contagio. La città di Aix era piena di cadaveri, abbandonati per strada, grondanti pus, coperti di pulci, che venivano mordicchiati dai ratti. Nell’isteria generale malati e sani si suicidavano gettandosi dalle finestre o annegandosi nei pozzi (inquinandoli). Molte donne cucivano su se stesse il sudario, per evitare, da morte, di essere abbandonate nude per strada.

Nostradamus ordina di sgomberare le strade, di bruciare la spazzatura, fa disinfettare le case con aceto, vino bollito, acqua bollente, fa bruciare legni aromatici, pulire le fogne. Fa sterminare i ratti con bocconi avvelenati, consiglia la masticazione di spicchi d’aglio, (di cui oggi son note le proprietà antibatteriche) e l’uso di guanti e maschere filtranti in cuoio.

Nostradamus sa di essere uno di quei pochi fortunati immuni alla malattia, per averla contratta in forma molto più lieve, a Tolosa. Con sangue freddo sfida la morte, cammina nelle strade e porta il suo amorevole aiuto dappertutto, anche nelle case, mentre fuori passa la carretta degli Alarbes che raccolgono i cadaveri.

Famosa era la sua pozione di aglio e aloe, che consigliava di ingerire o da frizionare sulla pelle. Dopo 9 mesi di terrore, la peste é vinta e Nostradamus riceve un lauto vitalizio per i suoi illuminati servigi alla popolazione. Dopo qualche tempo viene richiesto a Lione, per una nuova epidemia di pertosse, che debellerà con altrettanto successo e divenne un personaggio universalmente riconosciuto come benefattore dell’umanità.

Col passare degli anni, Nostradamus iniziò ad allontanarsi dalla medicina e a interessarsi all’astrologia e all’occultismo. Nel 1550 scrisse un Almanacco con l’obbiettivo di scriverne uno ogni anno. Si ritiene che quegli almanacchi contenessero almeno 6.338 profezie e probabilmente per il grande successo degli almanacchi, molti personaggi di spicco dell’epoca, cominciarono a chiedergli amuleti e oroscopi.  

L’ opera più conosciuta di Nostradamus sono le “Centurie astrologiche”( Centuries et propheties 1555), quartine in rima, raccolte in gruppi di 100. Questi libri profetici furono scritti in lingua francese e per il loro linguaggio oscuro, ancora oggi incuriosiscono e appassionano. Per il timore di rendersi vulnerabile ai fanatismi religiosi, Nostradamus oscurò i suoi versi utilizzando giochi di parole e vari linguaggi insieme, come il provenzale, il greco, il latino, l’italiano, l’ebraico e l’arabo.
Le Centurie contengono autentiche premonizioni ottenute attraverso la pratica astrologica, ma anche mediante procedimenti magici. Per questo motivo alcuni pensarono che Nostradamus fosse un servo del diavolo, un impostore o un pazzo, mentre gran parte dell’élite ritenne le sue quartine delle autentiche profezie ispirate spiritualmente.

L’opera abbraccia un arco temporale che arriva fino alla fine dei tempi, che sarebbe indicata intorno all’anno 3797. Queste profezie rimangono misteriose soprattutto per i numerosi equivoci e ambiguità che le diverse interpretazioni possono suscitare, ma sembra che nelle “Centurie” Nostradamus abbia predetto, tra le altre cose, il destino di Napoleone, la rivoluzione americana, l’abdicazione di Edoardo VIII, l’assassinio di Abramo Lincoln e di J. Kennedy, e molte altri avvenimenti storici puntualmente avveratisi.

Anche Caterina del Medici, moglie del re Enrico II di Francia, fu una delle ammiratrici di Nostradamus: dopo aver letto Le profezie, ne rimase molto colpita e ne invitò l’autore alla corte reale a Parigi per ottenere spiegazioni sulle recentemente pubblicate Centurie, (che contenevano tra l’altro, anche notizie intorno alla prossima morte del marito) e per elaborare oroscopi per i giovani rampolli della dinastia Valois. Dopo quest’incontro, la regina Caterina divenne una fidata sostenitrice di Nostradamus e nel 1566 lo nominò consigliere e medico del Re Enrico III Valois.
Nostradamus morì a Salon il 2 luglio 1566 a 62 anni e pare che abbia predetto anche questa data come ultimo suo giorno.
La popolazione, che lo venerava come un santo, dopo la sua morte fece della sua tomba un luogo di pellegrinaggio.
Si ritiene che il suo feretro sia stato profanato durante la Rivoluzione francese e che egli tenesse in mano una tavoletta con inscritte la data della violazione della tomba e alcuni anatemi rivolti al violatore, che sarebbe poi morto il giorno dopo il suo crimine.

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