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Oniromanzia

“Un sogno non interpretato è come una lettera mai aperta”. Questo scrisse il rabbino Chisda, nel Talmud e da ciò si desume l’importanza che l’interpretazione dei sogni rivestiva nella vita sociale delle grandi civiltà del passato, le quali riservavano un grande apprezzamento per questa attività e per coloro che la praticavano.

L’oniromanzia è l’arte divinatoria basata sull’interpretazione dei sogni. Sin dall’antichità i sogni sono considerati in stretta relazione alla realtà umana e divina, e degli strumenti efficaci per interpretare la verità. Enorme era l’importanza che l’interpretazione dei sogni rivestiva nella vita sociale delle grandi civiltà del passato: tutte le civiltà, la nostra compresa, sono state affascinate dal mondo onirico. Si è sempre ritenuto che i sogni potessero predire il futuro o svelare verità nascoste, che alcuni sogni fossero messaggi dall’aldilà da parte dei defunti o persino degli dei (non a caso Hermes/Mercurio, messaggero degli Dei, era anche il dio dei sogni).

Sistemi di interpretazione dei sogni ci sono giunti dalle più svariate culture: molti personaggi storici hanno compiuto azioni o indirizzato le loro vite su ispirazione dei sogni: per citarne solo alcuni, l’imperatore Costantino, la regina Olimpiade, madre di Alessandro Magno, svariati santi e sante presenti nella Legenda Aurea. Celebri sono i biblici Giuseppe egizio e il profeta Daniele, interpreti dei sogni dei faraoni, e lo stesso Giuseppe sposo di Maria. Più si torna indietro nel tempo, più si trovano nei vari documenti tracce dell’influenza che i sogni avevano nella vita quotidiana e negli eventi storici grazie alla fede che la gente riponeva in essi.  

Gli Egiziani si potrebbero considerare i veri precursori del pensiero psicoanalitico legato ai sogni. In Egitto l’interpretazione dei sogni ebbe un carattere ufficiale e una codificazione scritta: il più antico testo di oniromanzia, il“Libro dei sogni ieratico” è stato composto più di quattromila anni fa. Gli interpreti dei sogni ricevevano una lunga e accurata preparazione che durava diversi anni e che si svolgeva nella “Casa della vita”, un’istituzione culturale, collocata nel tempio di Amun a Karnak, dove venivano coltivati molteplici interessi e  dove gli scribi redigevano i manoscritti rituali delle varie discipline, tra cui l’oniromantica.

 Gli interpreti esercitavano la loro professione nei santuari di Canopo e Menfi, dedicati a Serapide, e in una cappella ad Abydo, dedicata a Bes. In tutti questi luoghi veniva praticata l’ Incubatio, ossia l’interpretazione dei sogni in spazi sacri, non casuale ma espressamente richiesta alle divinità oracolari.

Nel mondo egizio, mesopotamico e in parte in quello descritto dai poemi omerici, l’oniromanzia faceva parte della religione ufficiale e godeva di ampio credito.  Nella società greco-romana, invece, la mancata codificazione dell’oniromanzia negli schemi della religione ufficiale, suscitava giudizi contrastanti, ciarlataneria per alcuni, pratica degna di fede per altri.

In Mesopotamia il più antico testo di oniromanzia è il “Libro dei Sogni Assiro”, mentre di età medio babilonese è l’altro prontuario di interpretazione dei sogni, la cosiddetta “Tavoletta di Susa”. La casistica dei sogni era varia e riguardava ogni aspetto della vita quotidiana, senza entrare però nella sfera dei sentimenti e delle emozioni. A conferma del carattere sacrale della disciplina, va detto che tutti questi antichi testi iniziavano e terminavano con una invocazione al dio Shamash, re del cielo e della terra, e a Ziqiqu, dio dei sogni. Era uso delegare principalmente alle donne il compito di interpretare i sogni: esistevano donne che “incubavano” sogni profetici e tale usanza durò fino a quando il patriarcato sostituì le donne con Morfeo, prendendo l’arte divinatoria e asservendola al ruolo maschile, anche se nello sciamanesimo-animismo tale prerogativa rimase affidata alle donne, che venivano ritenute assai più legate ai processi della Madre Terra in tutte le sue espressioni, nascita, crescita, trasformazione (incubazione dei sogni appunto una delle espressioni) e morte.

Nella Grecia classica, Hypnos è figlio della notte (Nyx), fratello della morte (Thànatos) e padre di Morfeo. Il dio del sonno ha mille figli: una rappresentazione delle numerose forme che i sogni possono assumere. La definizione della figura di Hypnos oscilla tra “sonno” e “sogno”.  Nelle molte raffigurazioni, Hypnos viene spesso rappresentato come un giovane con fiori di papavero nei capelli e un piccolo corno in mano. Troviamo chiari cenni di oniromanzia nelle opere Omeriche, nell’Agamennone di Eschilo, nelle Metamorfosi di Ovidio, nell’ Ifigenia in Tauride di Euripide, in Aristofane e in molti altri testi teatrali, dove si nota comunque l’atteggiamento di diffidenza nutrita dalla classe intellettuale nei confronti di questa pratica caratterizzata da una forte connotazione popolare e alimentata dalla superstizione.

La pratica oniromantica è attestata anche nel mondo Ebraico, anche se non fu mai scritto un libro come in Assiria e in Egitto.

Un grande studioso della scienza onirica fu Artemidoro di Daldi (200 d. C.), il suo libro“Onirocritica” è ancora oggi un’opera di grande ricchezza, su cui si fonda tutta la scienza occidentale dei sogni. Dal suo lavoro emerge, oltre alla modernità di molte sue intuizioni, il suo mantenere un ponte di collegamento fra realtà quotidiana e sogni, fra intuizioni simboliche e contingente. I sogni per Artemidoro sono il risultato di un lavoro della psiche che avviene durante le ore notturne e che per questo ha un intento educativo. “ La psiche ripete le cose più volte come facciamo noi quando abbiamo qualcosa di importante da dire”. I sogni sono quindi tentativi di ammaestrare, di educare, di indicare la cosa migliore, come fosse una madre che ammonisce, che aiuta ad imboccare la retta via. Oltre a catalogare i sogni e i simboli,  nel suo lavoro Artemidoro fornisce precise istruzioni che riguardano l’interpretazione dei sogni. Lo stesso simbolo può avere significati completamente diversi e quindi l’abilità dell’interprete è anche nella sua capacità di conoscere e collegare gli avvenimenti delle situazioni reali con il fumoso mondo onirico, ricco di astrazioni simboliche. L’interprete di sogni sarà allora un “professionista” serio, colto, preciso e scrupoloso, in grado di compiere una vera e propria anamnesi del sognatore e del suo status. Gli studi di Artemidoro sono stati di fondamentale importanza per tutti gli studiosi di sogni nel Medio Evo, tanto che molti autori hanno fatto proprie le sue geniali intuizioni, rendendolo uno degli autori più celebri e seguiti dell’antichità. Da Artemidoro attinsero stimoli e spunti anche psicanalisti celebri come Alfred Adler, Sigmund Freud e C.G.Jung.

Già nell’Onirocritica (II sec.d.C.), si fa innanzitutto una distinzione tra sogni “tereomantici”, cioè immediatamente divinatori, e “allegorici”, cioè bisognosi di interpretazione. La simbologia onirica trae i propri criteri di interpretazione dai differenti presupposti teorici dei singoli ricercatori. Freud studiava lo sviluppo della libido in un’epoca di repressione sessuale, perciò collegando la rimozione delle fantasie erotiche della prima infanzia e altri concetti di carattere sessuale con dei simboli onirici. Di questo modello teorico sono rimaste tracce anche nella tradizione popolare, che considera per esempio simboli fallici gli oggetti di forma allungata, e simboli femminili gli oggetti concavi. Adler collegò invece le immagini oniriche con i conflitti di forza e affermazione del sognatore. Sebbene alcuni pensino che i sogni non siano in grado di rivelare il futuro, e che quando si realizzano sia una semplice coincidenza, altri affermano che, durante il sonno, la mente rielabori immagini e concetti percepiti dall’inconscio senza l’intervento della coscienza e che sia quindi possibile avere sogni premonitori.

 Molte nazioni e religioni sono state fondate dopo dei sogni-visioni: Mosè, Gesù e Maometto, ma anche Alessandro Magno, Giovanna d’Arco Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler hanno avuto rivelazioni in sogno, come anche diversi mistici hanno riferito apparizioni che somigliano a sogni.

Per avere un pronostico oniromantico, il consultante, a titolo esclusivamente personale, si rivolge all’interprete che generalmente è una figura istituzionalizzata, per esempio lo sciamano, il sensitivo, per far analizzare un sogno e ricavarne eventuali messaggi nascosti. L’interprete analizza il contenuto simbolico del sogno e ne svela il messaggio sulla base delle proprie conoscenze ed esperienze, che generalmente sono rivelazioni soprannaturali, tramandate in modo tradizionale, oppure sulla base delle sue conoscenze esoteriche.

Per un responso più completo, l’interprete analizza anche le circostanze in cui si è verificato il sogno, per esempio il luogo, la data, l’ora, in quanto solamente alcuni particolari sono considerati portatori di presagi in sogno, mentre altre condizioni non sono considerate rilevanti ai fini di un responso, perché potrebbe trattarsi di un sogno normale e che non contiene messaggi particolari.

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