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Sabbat

Il Sabbat (o sabba) è una celebrazione sacra, svolta generalmente da un sacerdote, o sacerdotessa, che coinvolge un gruppo di persone (Cerchio o Congrega) e in cui si onorano gli Dèi pagani in occasione di una particolare festività, che può essere solare o lunare.

4.000 anni fa, prima della nascita di Cristo, esistevano solo due feste del fuoco, Beltaine e Samhain, per celebrare la nascita e la morte delle stagioni. A un’ora stabilita, si accendevano, uno alla volta,dei falò sulle alture  del luogo, fino a riempire  tutto il territorio di fuochi, prudentemente custoditi.

Queste feste del Fuoco erano  associate ai riti della semina, del raccolto e della caccia.
In Europa, la festa iniziava in genere al tramonto del giorno precedente e si protraeva per tre giorni, di nuovo fino al tramonto. Alcune Streghe chiamano i giorni della festa del fuoco i “giorni del potere”. Col passare degli anni, vennero aggiunte altre due feste:Imbolc e Lammas, portando a quattro le feste del fuoco. I pagani germanici aggiunsero gli equinozi e i solstizi, e in questo modo si arrivò agli Otto Giorni Sacri (invece dei quattro originari).
Nel Medioevo, gli scrittori cristiani strumentalizzarono quelle feste pagane per scoraggiare i fedeli ed impedire loro di celebrarle ancora.

La parola Sabbat nasce dalla radice della parola ebraica Shabbath, dal latino “sabbatum”, e il greco “sabbaton” (o sa’baton), che divenne l’ebraico “Shabbat”, che significa “sospendere”, “smettere di compiere determinate azioni”, in questo caso il riferimento è al giorno di festa, quando si smette di lavorare e ci si dedica a celebrare un giorno speciale. Per la prima volta la parola Sabbat comparve negli studi dell’egittologa e antropologa britannica Margaret Alice Murray (1863 –1963), la quale scoprì una religione pagana precristiana, che lei riteneva capace di sopravvivere sottotraccia per millenni, dopo l’avvento del Cristianesimo (IV secolo); una religione nascosta  e minoritaria che venne perciò perseguitata nei secoli seguenti come stregoneria da parte della religione ufficiale, soprattutto durante il periodo della cosiddetta caccia alle streghe. Nella fantasia popolare e nell’immaginario comune, infatti, resta vivo il concetto di “Sabba delle streghe” come una riunione notturna tra donne malefiche, seguaci di Satana, e diavoli o altre figure demoniache. Si fantasticava su queste streghe che si accoppiavano carnalmente con Lucifero in persona, immolando alla sua gloria animali o neonati. Questa discutibile e distorta  visione prese piede nel pieno del Medioevo, quando il fanatismo cristiano e l’odio nei confronti della donna toccarono l’apice più alto di tutta la storia umana. Ci si potrebbe domandare se queste riunioni notturne esistevano davvero, o erano solo frutto della sfrenata fantasia del popolo bigotto del tempo. In effetti quel tipo di riti satanici ci sono stati e ci sono ancora, in tutto il mondo, ma sono cosa ben diversa dai Sabbat che non trattano sacrifici, né la tanto romanzata “magia nera”, ma sono momenti religiosi solenni, durante i quali si festeggia il ritorno alla vita, l’importanza del Sole, dei raccolti e della Natura.

 Pur essendo legati alle fasi solari solitamente i sabbat si svolgono di notte, e ricalcano le feste stagionali tipiche di un’Europa pre-monoteista. Queste festività narrano e celebrano la vita del Dio e della Dea, attraverso miti che possono essere diversi da una tradizione all’altra.

I Sabbat sono otto, 4 sabbat minori:

Yule ( solstizio d’inverno 20-22  dicembre),

Mabon ( equinozio d’autunno, 20-22 settembre)

Ostara (equinozio di primavera 20-22 marzo)

Litha (solstizio d’estate 20-22 giugno)

e 4 sabbat maggiori:

Samhain  o Halloween – Festa dei Morti e Ognissanti ( notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre)

Imbolc o Candelora ( notte tra 1 e 2 febbraio)

Lammas ( notte tra 31 luglio e 1 agosto)

Beltane  o Calendimaggio ( notte tra 31 aprile e 1 maggio)

L’anno inizia con Samhain, il capodanno pagano, giorno in cui il Dio muore, simboleggiato dall’inverno, dalla  fine della fertilità dei campi, e si conclude con Mabon,  il periodo dell’ultimo raccolto, quando il Dio si prepara alla morte e il ciclo si compie per iniziare nuovamente.

Queste festività sono calcolate in base alla posizione del sole nell’emisfero nord, anche perché  si riferiscono ad una tradizione pagana europea e quindi rispecchiano lo scorrere delle stagioni dell’emisfero settentrionale. Oltre alle festività solari, dedicate al principio maschile del divino, ci sono cerimonie associate alle fasi lunari, chiamate Esbat, dedicate al principio femminile della divinità e molto più frequenti nel corso dell’anno.

Sole e Luna erano dunque al centro di grandissime celebrazioni sacre, in cui il Divino si manifestava in ogni sua forma: maschile e femminile, portatrice di vita e di morte, di luce e di buio a seconda del periodo e della stagione.  Dopo l’arrivo del Cristianesimo, favorito dall’Imperatore romano Costantino, la nuova religione spazzò via millenni di sacralità pagana, anche se molti riti e molte usanze rimasero ben radicate nel popolo, fino ai nostri giorni.

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