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Il Tiglio

Il Tiglio (Tilia platyphyllos o Tilia cordata) è un genere di piante della famiglia delle Tiliaceae, originario dell’emisfero boreale.
Il nome deriva dal greco “ptilon” (= ala), per la caratteristica forma della sua brattea fogliacea, che sostiene il grappolo di capsule dei frutti e ne facilita la disseminazione attraverso il vento.

E’ un albero di grandi dimensioni, può raggiungere l’altezza: di  40 m, ha un fusto slanciato e dritto, con una  corteccia liscia nella pianta giovane, che invecchiando diventa grigiastra e rugosa. Ha portamento espanso, chioma regolare, ampia e fittamente ramificata, con rami robusti che presentano una densa peluria dal verde al rossastro. Le foglie sono semplici, alterne, caduche, larghe, cuoriformi.. La pagina superiore è liscia e di colore verde scuro, la pagina inferiore si presenta più chiara e vellutata, con nervature prominenti e con corti ciuffi di peli biancastri alle biforcazioni.

I fiori hanno calice e corolla abbastanza grandi, profumati, ricchi di nettare e si presentano a giugno.

I frutti sono capsule legnose di circa 0,5 cm, grigiastre, con parete spessa, coperte di peli, con 5 coste longitudinali e si presentano in ottobre. È una pianta sporadica e forma pochi boschi,  soprattutto in montagna e collina. Si adatta a qualunque terreno, ma richiede umidità dell’aria e del suolo ed esposizione, anche parziale, al sole. Il tiglio è resistente e molto longevo, può raggiungere i 500 anni di vita ed  è usato come pianta ornamentale per parchi, viali e filari.

Nell’antichità il tiglio era considerato albero sacro e all’ombra della sua chioma si svolgevano le adunanze e le cerimonie più solenni della popolazione. L’albero emana un profumo eccezionale ed è stato considerato, nell’antichità, come albero della femminilità ed associato ad Afrodite e altre divinità greche. I Romani lo consideravano simbolo dell’amore coniugale e veniva piantato nelle dimore rurali per la grandezza dell’ ombra prodotta e per il dolce profumo dei suoi fiori.

Nell’antica Grecia,  il tiglio fu chiamato anche albero “Oracolare” perché aiutava a fare profezie. Un mito narrava che gli Enarei che vivevano presso gli Sciti, furono scoperti a saccheggiare il tempio di Afrodite, la quale, furibonda, tolse loro tutta la virilità, concedendo, in cambio, il  dono di predire il futuro. Secondo lo storico Erodoto, gli Enarei praticavano la divinazione mediante tre strisce di corteccia di tiglio: dopo averle rotolate e srotolate più volte tra dita, svelavano il loro responso su domande riguardanti il passato, il presente e il futuro. Essi avevano il ruolo di consiglieri dei re e facevano da giudici quando la parola di qualcuno veniva messa in discussione. Certamente fare l’indovino non era un compito facile e coloro che, dopo aver giurato solennemente “sul cuore del re”, davano false sentenze, subivano poi una terribile punizione: venivano legati mani e piedi e messi su un carro di buoi pieno di legna da ardere e, infine, gli si dava fuoco. I buoi cominciavano a correre spaventati e il destino dell’indovino era certamente quello di bruciare vivo.

Del tiglio si utilizzano sia la corteccia che i fiori e le foglie, e il suo uso fitoterapico  era già conosciuto sin dai tempi degli antichi romani. Le sostanze attive nel tiglio sono tannini, flavonoidi, quercitrina, isoquercitrina, cumarine  e altre sostanze in misura minore. E’ antireumatico, antinfluenzale, antispasmodico, sedativo e diaforetico: è efficace contro il raffreddore, la febbre, l’influenza, la diarrea, le irritazioni intestinali, il catarro, la tosse, l’asma, la bronchite, gli stati ansiosi.  Grazie alle sue proprietà vasodilatatrici  è utile contro l’ipertensione, la stomatite, gli spasmi dell’apparato digerente, per stimolare la diuresi. Depura tutto l’organismo e facilità l’espulsione dell’acido urico (gotta). Cura i disturbi del sonno, le nevrosi, l’instabilità emotiva, l’arteriosclerosi e le palpitazioni cardiache di origine nervosa.

I principi attivi con proprietà terapeutiche del tiglio, sono contenuti nei fiori, nelle brattee e nell’alburno, cioè la parte più interna e giovane della corteccia, che è la più ricca di tannini. Le applicazioni esterne di infusi e tinture di tiglio sono utili per decongestionare le palpebre, è rinfrescante ed emolliente per le mucose arrossate, ottimo per le scottature ed eritemi solari.

A livello emotivo il tiglio aiuta a sentirci più forti nei momenti in cui pensiamo di non avere vie d’uscita, a vivere le sfide della vita con serenità, e a superare gli attacchi di panico

In molte culture il tiglio è simbolo di amicizia e di fedeltà. Per assicurarsi un amore  fedele e duraturo, possiamo fare un talismano con un ramo di tiglio e uno di quercia, legati con un nastro verde. Il profumo di tiglio mischiato a quello di rosa, aumenta il potere di seduzione e fiori di tiglio, posti in un sacchetto di seta, proteggono dai influssi negativi e assicurano calma e serenità.

Il tiglio è posto sotto l’influenza di Giove e della Luna, i suoi fiori sono ricercati per i rituali d’amore e per propiziare il sonno e i sogni profetici.Viene usato come albero protettivo e a questo scopo si usa appenderne i rami sopra la porta di casa. Con il suo legno si fabbricano talismani da portare sempre con sè e che allontanano invidie e pettegolezzi.

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